Associazione Sostegno Alopecia Areata ONLUS

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
Home Rassegna Stampa Email alla scrittrice Antonella Boralevi

Email alla scrittrice Antonella Boralevi

A seguito di un articolo apparso sulla rivista "Donna Moderna" edito dalla Mondadori abbiamo scritto più volte delle E-mail agli indirizzi che abbiamo trovato per comunicare con la scrittrice Dottoressa Boralevi.

Purtroppo non abbiamo mai ricevuto risposta ne le richieste conferme di lettura.

Ci vediamo quindi costretti a pubblicare questa mail - lettera aperta affinché si sappia il nostro disappunto.

La seguente mail è stata inviata ai seguenti indirizzi nelle date citate e con oggetto "Alopecia Areata in Donna Moderna":

giovedì 19 novembre 2009 22.36 a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  (indirizzo non valido)
venerdì 20 novembre 2009 10.12 a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
venerdì 20 novembre 2009 18.19 a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  
giovedì 26 novembre 2009 9.50 a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Ecco il testo della mail: 

 

Gentile Dottoressa Boralevi,
mi chiamo Danele Orlando e sono il presidente dell'Associazione Sostegno Alopecia Areata www.sosalopeciaareata.org.

La nostra Associazione ha come obbiettivo quello di aiutare gli affetti di Alopecia Areata a seguire un percorso di accettazione, offrendo ascolto e scambio di esperienze.

La mailing list di auto-aiuto (94% donne), il percorso personale che ognuno di noi ha seguito e la ricerca scientifica ci insegnano che, paradossalmente, la speranza oggettivamente reale di riottenere i propri capelli causa spesso un'ansia di attesa insoddisfatta che aggrava fortemente il già minato aspetto psicologico. 


Mi permetto di scriverle in relazione alle risposte che lei ha dato alla lettrice "Vale" (pubblicata nella rubrica "Le ragioni del cuore" in Donna Moderna, 11 Novembre) in cui la scrivente manifestava disagio, insicurezza e debolezza per la patologia dell'Alopecia Areata.

La storia di "Vale" è molto simile a quella che ciascuno di noi, ammalati di Alopecia Areata, ha vissuto sulla propria pelle quando, senza motivo apparente, in un paio di mesi ha perso una parte (o la totalità) dei capelli.

Mi permetto, dunque, di fare alcune considerazioni che, se vorrà, sono disponibile ad approfondire:
  1. L'alopecia areata e' una patologia autoimmune che colpisce (almeno una volta nella vita) il 2% della popolazione mondiale ("Vale è tutt'altro che la!")
  2. E' stato ampiamente dimostrato che lo stress psicologico non è mai la causa anche se, a volte, può essere una delle concause scatenanti. 
  3. L'alopecia al contrario può certamente essere la causa dello stress psicologico.
  4. Gli affetti da alopecia areata a causa della repentina radicale modifica della propria immagine, spesso perdono la propria identità. Questo disagio è spesso  così profondo da spingere i portatori di "alopecia areata" ad un'ansiosa ricerca della cura (che non esiste) "ad ogni costo".
  5. Tante persone affetta da alopecia areata lamentano di genitori iperprotettivi, che peggiorano l'equilibrio psichico del figlio.
  6. Gli affetti da alopecia areata vengono spesso discriminati perche' gli altri, non conoscendo la patologia, affermano che la persona e' affetta da alopecia areata a causa di uno scarso equilibrio psichico. Questo approccio spinge l'alopecico alla spasmodica ricerca di un 'colpevole', auto-incolpandosi o colpevolizzando le persone vicine (genitori, fidanzata/o, marito/moglie).
  7. Un altro problema piuttosto frequente è l'eccessiva protezione dei genitori nei confronti del minore affetto da alopecia areata. È importante, invece, avere un comportamento normale verso il figlio e assolutamente non iperprotettivo. Si sono raccolte testimonianze di persone affette dalla malattia che, arrivate alla maturazione, lamentavano di aver subìto da piccoli una costante pressione dai genitori che ricordavano continuamente loro la presenza del problema.
  8. Non si capisce con quale diritto (o fondamento scientifico)  lei assicura una guarigione da una patologia per quale non esiste cura.
La ringrazio per essersi occupata della nostra patologia che, purtroppo, è sconosciuta alla maggior parte delle persone.
Ci spiace che il problema sia stato affrontato in maniera incompleta e che l'articolo si sia troppo concentrato sulla "guarigione" come unica soluzione al problema (cosa risponderà a "Vale" se seguiti i suoi consigli non guarirà?).
Siamo convinti che la via più semplice per raggiungere il benessere interiore sia quella dell'accettazione (ma non la rassegnazione) della patologia.
E' fondamentale che durante tale percorso venga coinvolto il "micro mondo" della persona malata (le persone care, i colleghi di lavoro, i compagni di scuola) evitando di creare una rincorsa al colpevole che, probabilmente, semplicemente acutizza il dolore di chi già sta vivendo un piccolo calvario.
In attesa di un suo commento, distinti saluti
Daniele Orlando
Presidente Associazione Sostegno Alopecia Areata
email Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.